Bonifiche cemento amianto, il danno e la beffa!
_ |
Italiani! popolo di “italioti“!? Così li chiamavano gli antichi Greci. Ma in che senso? vediamo di capire, passo dopo passo, sguardo dopo sguardo, razionalmente. Oggi, dopo aver parlato del democidio in corso, parliamo di italiani e cemento-amianto (fibrocemento),
quel materiale che è stato utilizzato per le coperture di fabbricati (i cosiddetti tetti!), tubi, cisterne e altro, per decenni e “spacciato” agli acquirenti come resistente, addirittura suggerito, con il nome, quale possessore della qualità di eternità, e che i consumatori, fidandosi, si sono piazzati in “casa”, sulle loro teste, e non solo.
I fabbricanti di lastre di cemento-amianto hanno venduto molto, piazzato sul territorio italiano quantità enormi di questo materiale, e pare che lo abbiano fatto pur sapendo che poteva causare danno biologico:
- già dagli anni 1960 con certezza (*wikipedia) e sono andati avanti a produrre indisturbati fino al 1986, malgrado già dal ’50 erano disponibili materiali alternativi;
- ma già dal 1919 i rischi per la salute non erano coperti dalle compagnie assicurative anglosassoni (**il foglio);
- ma già nel 1930 il Regno Unito e nel 1943 la Germania avevano adottato legislazioni cautelative (**il foglio);
Ora, riflettiamo sulla attuale situazione, a dir poco, paradossale: gli italiani, non solo hanno subìto il danno, materiale e biologico – il prodotto, infatti, non è eterno e causa anche danni alla salute – ma anche la beffa, perché gli oneri per lo smaltimento di questo prodotto dannoso sono caricati non sul produttore, ma sul consumatore. Chi ha imbrattato di porcheria il territorio, in modo consapevole, e causato danni alla salute di operai, acquirenti e abitanti, ricavandoci un profitto, non ha alcun problema e si gode tutti i suoi profitti. Gli italiani, naturalmente, non ci pensano neanche vagamente di chiedergli i danni, ma, da veri “italioti” (cosiddetti dagli antichi greci, chissà perché?), si accollano anche gli oneri dello smaltimento, che sono molto onerosi (sulla fondatezza e percorso di bonifica qualche giornalista potrebbe anche indagare… ma stiamo parlando sempre di “italioti”).
Doppio danno, doppio business, in Italia – Così, cosa vediamo? vediamo questo grande paradosso, per niente raro, e le vittime devono subire il danno due volte e pure la beffa. Allora, bisognerebbe fare chiarezza… anche perché, l’effetto di questa ingiustizia è quella di indurre le vittime a cercare metodi più economici e alternativi per lo smaltimento che non possono, economicamente, sostenere facilmente, soprattutto in questo periodo: una soluzione che sembrerebbe molto diffusa, dalla ultime notizie sull’argomento, sarebbe quella di abbandonare lastre di cemento-amianto nei campi: magari appoggiandosi a “figure” che possono permettersi di farlo senza subire alcuna conseguenza; perché lo sappiamo che l’Italia è un paese molto rigoroso in cui “la legge è uguale per tutti”… lo scrivono proprio così, anche nei tribunali (quindi deve essere vero, per forza).
E allora viene da chiedersi: cosa intendevano gli antichi Greci quando chiamavano gli abitanti dell’Italia: italioti? E ricordiamo che il cemento-amianto (fibrocemento) non è stato utilizzato solo per i tetti, ma anche per tubi e cisterne, anche negli acquedotti, così l’amianto, gli italiani, se lo sono pure bevuto e, anche in questo caso, tutti gli oneri per la bonifica sono stati caricati sui cittadini italiani, mediante la PA (pubblica amministrazione).
*[L’Eternit e l’amianto. Negli anni sessanta, ricerche[4][5] mostrarono come la polvere di amianto, generata dall’usura dei tetti e usata come materiale di fondo per i selciati, provoca asbestosi e una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico. Eternit e Fibronit continuarono tuttavia a produrre manufatti sino al 1986] ** [Il foglio: Da materiale ecologico a veleno mortale, al storia dell’eternit]Ti suggeriamo di leggere:
ambiente amianto bonifiche cemento ecologia fibrocemento giustizia industria inquinamento italiani leggi manufatturiero produzione speculazioni truffe