La bufala giornalistica del buon lavoro rifiutato
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Quante volte, in questi ultimi anni, le testate “de giornale” registrate ci hanno bombardati con notizie di persone che rifiutano il lavoro?
Penso che saremo d’accordo a rispondere: “Tante!!!”.
Giusto? Semmai non foste d’accordo, sbraitate liberamente nei commenti, non ci offendiamo e non vi chiediamo manco la data di nascita e il codice fiscale, fate vobis!.
Intanto, però, partiamo dal presupposto che siamo d’accordo.
Tante.
Le volte sono tante. Come le famose stelle di Negroni, uguale, ve le ricordate? Ah no! voi sieti iggiovani, scusate, mi sono confusa, meglio citare i sofficini, o le Peppa Pig (perdonatemi, la conosco solo di nome, la studierò, abbiate pazienza, non posso sapere tutto). Comunque, ritornando alle volte, sono tante, ma tante volte che abbiamo perso anche il conto. Alcune di queste notizie di annunci, che paiono (sottolineo paiono) farlocchi, le abbiamo segnalate anche in questa stupenda (autoincensiamoci, ché ci fa bene) capocciata giornalistica, libera e non registrata – ci teniamo a dirlo! no testata de giornale – che si chiama RagionVeduta, ma sono veramente tante e ci premureremo di andare a ripescarle, per appurare se sia stato fatto un lavoro organizzato e coordinato di “mobbing sociale“. Quanto è accaduto, e continua ad accadere, ha del criminale, filosoficamente parlando, e penso che sia il caso che questa schifezza finisca presto! Anzi, no. Presto è troppo in là. Subito! Deve finire subito, dall’oggi al domani.
E BISOGNA FARE ANCHE UNA BELLA SOMMATORIA DEI DANNI ALLA SOCIETA’ E AGLI INDIVIDUI
I danni sono tanti, si parla di moltissime vite distrutte, anche, letteralmente, molti morti… E non vi voglio spaventare, ma mi sono fatta una formuletta per il calcolo dei danni, carissimi mobber, escono cifre impronunciabili. Vi ci vorranno almeno 7 miliardi di anni per risarcire. Non vorrei essere nei vostri panni o vestiti, sieti in situazione veramente grave. Qui lo dico e qui non lo nego.
MA VENIAMO ALL’ULTIMA NOTIZIONA DA MOBBING SOCIALE.
Guardante qui, l’ultima. Scandalosa. Ve ne parlavo giorni fa, sempre ironicamente, così come me piace a me – e sottolineo me, per due volte – così per ridere e non piangere (anche perché le lacrime sono finite, diciamocelo).
Expo 2015, 645 giovani rifiutano lavoro a 1300 euro al mese
E guardate che cosa leggo oggi. E’ una vergogna, perché non è vero. Capito? Non è vero!((Expo 2015, 645 giovani rifiutano lavoro a 1300 euro al mese – RagionVeduta.it))
Expo, i giovani insorgono: “Altro che turni scomodi e 1300 euro. Me ne hanno offerti 500”
Quindi, la prima notizia è una bufala. O, almeno, una delle due lo è. Non possono essere entrambe vere. Giusto? Banalissima logica aristotelica. Non è che vogliamo sembrare super intelligenti, ci mancherebbe, noi non sappiamo niente!! (non nel senso che “non vedo, non sento, non parlo” quelle cose così… come dire? omertose, ma in senso filosofico). Ma, intanto che parliamo, la notizia bufala “gira” e girerà, e girerà, e girerà, per anni. E bisognerebbe verificare quanto “gira” e girerà la seconda, la smentita, la sbufalata((Expo, i giovani insorgono: “Altro che turni scomodi e 1300 euro. Me ne hanno offerti 500 – huffingtonpost.it”)).
Diciamo #STOPmobbingsociale.
Buona giornata. Alla prossima incursione giornalistica.
E, soprattutto, buon 25 Aprile, che il sogno della libertà non resti solo un sogno per altri 70 anni, ma si possa realizzare subito!
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