Studi di settore (Gerico) applicabili solo se ricavi inferiori a “tot” milioni di euro
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Altro che liberismo!!! La legge non è uguale per tutti e favorisce il più forte perché solo i contribuenti che conseguono ricavi superiori a €.5.164.569 sono esclusi dagli studi di settore.
Forse, quasi tutti hanno sentito nominare gli “studi di settore” – quel marchingegno fiscale che impone ricavi minimi secondo calcoli statistici per categoria – ma, forse, pochi sanno che sono assoggettabili agli studi di settore (Gerico), a discrezione dell’ADE, solo i contribuenti che conseguono ricavi fino a €.5.164.569?
Sono escluse dall’applicazione degli studi di settore anche le cooperative… Viene da chiedersi: condizione frutto di qualche scambio di favori? Risposta: sicuramente no.
In questo modo, però, sono state create posizioni di privilegio e di violazione delle regole di concorrenza. Si tratta di regole ingiuste che favoriscono chi è già più forte (a parte alcune cooperative, comunque ingiustamente favorire, ammesso e non concesso che tutte le cooperative siano veramente cooperative…).
Gli studi di settore costituiscono una “barriera fiscale” all’ingresso e alla persistenza nei mercati di produzione di beni e servizi, barriera mirata su imprese di micro e piccola dimensione, che sono un importantissimo fattore di spinta all’equilibrio dei mercati del lavoro e delle merci.
Gli effetti di queste norme fiscali sono stati devastanti e tutt’ora impediscono la libera iniziativa d’impresa e la libera concorrenza. C’è da domandarsi:
Perché i politici hanno prodotto Gerico?
Gerico, sì! Così si chiama il software degli studi di settore.
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