L’IO frammentato, una casa in disordine.
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Il mammifero razionale chiamato uomo, non possiede realmente un’individualità definita. Indiscutibilmente, tale mancanza di unità psicologica nell’umanoide è la causa di tante difficoltà e amarezze.
Il corpo fisico è un’unità completa e lavora come un insieme organico, a meno che non sia malato. Tuttavia la vita interiore dell’umanoide non costituisce in alcun modo un’unità psicologica.
La cosa più grave di tutto ciò, a dispetto di quanto dicano le diverse scuole di tipo pseudo-esoterico e pseudo-occultista, è l’assenza d’organizzazione psicologica nel fondo stesso di ogni soggetto. Certamente, in tali condizioni, nella vita interiore delle persone non esiste lavoro armonioso come un tutt’uno.
L’umanoide, rispetto al suo stato interiore, è una molteplicità psicologica, una somma di Io.
Gli ignoranti istruiti di quest’epoca tenebrosa rendono culto all’Io, lo divinizzano, lo pongono in cima agli altari, lo chiamano “Alter Ego”, “Io superiore”, “Io divino”.
I sapientoni di quest’età nera nella quale viviamo non vogliono rendersi conto che “Io superiore” o “Io inferiore” sono due sezioni dello stesso Ego pluralizzato. L’umanoide non ha certamente un “Io permanente”, bensì una moltitudine di differenti “Io infraumani” e assurdi.
Il povero animale intellettuale, erroneamente chiamato uomo, è simile ad una casa in disordine nella quale, invece di un padrone, esistono molti servitori che vogliono sempre comandare e fare ciò di cui hanno voglia.
Il maggior errore dello pseudo-esoterismo e pseudo-occultismo a buon mercato è di supporre che gli altri possiedano, o che si abbia, un “Io permanente e immutabile”, senza principio e senza fine. Se coloro che così pensano, risvegliassero la Coscienza, fosse anche solo per un istante, potrebbero evidenziare chiaramente, da loro stessi, che l’umanoide razionale non è mai lo stesso per molto tempo.
Il mammifero intellettuale, dal punto di vista psicologico, è in continuo cambiamento.
Pensare che una persona che si chiama Luigi sia sempre Luigi risulta qualcosa di simile ad uno scherzo di cattivo gusto. Tale soggetto di nome Luigi ha in se stesso altri Io, altri Ego, che si esprimono attraverso la sua personalità in differenti momenti e, sebbene a Luigi non piaccia la cupidigia, ad un altro Io in lui – chiamiamolo Giuseppe – la cupidigia piace, e così di seguito.
Nessuna persona rimane la stessa in modo continuo; realmente, non è necessario essere molto saggi per rendersi conto esattamente degli innumerevoli cambiamenti e contraddizioni di ogni soggetto. Supporre che qualcuno possegga un “Io permanente ed immutabile” equivale senz’altro ad un abuso nei confronti del prossimo e di se stessi.
Dentro ogni persona vivono molte persone, molti Io; questo lo può verificare da se stessa e in modo diretto qualsiasi persona sveglia e cosciente.