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#IoApro, i ristoratori si ribellano al governo

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di Sara Palazzotti | 13 Gennaio 2021


Come sicuramente sapete tutti, è da quasi un anno che, in seguito alla scoperta del coronavirus (covid-19) nei primi mesi del 2020, il Governo Conte (M5S/PD) emana DPCM (Decreti Ministeriali, provvedimenti amministrativi) in modo compulsivo e dai contenuti abbastanza assurdi:
orari di coprifuoco (come se i virus avessero degli orari),
attività chiuse secondo discutibilissimi discriminanti (ad esempio, ristoranti e palestre chiuse, ma supermercati e mezzi pubblici sovraffollati).

Molti ristoratori sono stanchi dei giochetti deleteri del Governo, così hanno deciso di protestare. In effetti, dopo che il Governo ha obbligato i ristoratori a prendere provvedimenti anche onerosi per gestire la sicurezza sanitaria e aver ripetutamente promesso la riapertura, il comportamento del Governo risulta dannoso, oltre che curioso e incomprensibile.

Così, alcuni ristoratori molto arrabbiati e preoccupati hanno pensato di organizzare un evento di “disobbedienza civile” che hanno identificato con lo slogan “Io Apro“.

LA PROTESTA

Il 15 gennaio prossimo, gli aderenti alla protesta apriranno i loro locali ad oltranza, senza rispettare i limiti di orario (coprifuoco) imposti dal Governo con i soliti DPCM (provvedimenti pur sempre amministrativi e discutibili).

La pagina Facebook dell’iniziativa #IOAPRO qui:
https://www.facebook.com/ioapro1501/

SUPPORTO LEGALE DI AVVOCATI

I promotori della disobbedienza civile, che ritengono illegittimi i provvedimenti governativi e la situazione dei ristoratori di enorme emergenza economica, promettono anche il supporto di uno staff di avvocati volontari per fare i ricorsi alle eventuali sanzioni che le forze dell’ordine, al servizio del Governo, dovessero emettere.

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