Schiavi bianchi: la verità sulle razzie piratesche in Italia tra il XVI ed il XIX secolo

La schiavitù dei bianchi nel Nord Africa è stata una drammatica realtà dal XVI al XIX secolo, quando migliaia di europei furono catturati e venduti come schiavi nelle città costiere del Nord Africa.

Questa pratica era così diffusa che le popolazioni costiere del Maghreb divennero famose come “predoni berberi” e “corsari musulmani”.

Le incursioni piratesche si concentravano principalmente nell’area del Mediterraneo occidentale e coinvolgevano la costa italiana. Tra le città italiane più colpite dalla pirateria berbera fu Otranto, che nel 1480 subì un’improvvisa incursione e una deportazione schiavista di massa. Alcuni studiosi hanno stimato che fino a 20.000 persone furono sequestrate e vendute come schiavi.

Il fenomeno della pirateria berbera non si limitava solo ai porti italiani, ma coinvolgeva anche la Spagna e altre nazioni europee. Gli incursori berberi erano particolarmente attivi durante l’estate, quando il mare era tranquillo e facilmente navigabile.

Nel tentativo di porre fine a queste incursioni, molte nazioni europee cercarono di pagare tributi ai corsari berberi per evitare nuovi attacchi. Tuttavia, questa tattica fallì spesso e molti europei furono catturati e venduti come schiavi nonostante i tributi pagati.

Le condizioni degli schiavi non erano mai buone, molti morivano per le malattie, la fame e la tortura. Tuttavia, alcuni schiavi bianchi furono in grado di guadagnarsi la libertà attraverso riscatti, ovvero il pagamento di una somma di denaro dalla loro famiglia per riscattarli dalla schiavitù.

Gli schiavi bianchi del Nord Africa rappresentano un aspetto poco conosciuto della schiavitù nell’era moderna, perciò dedichiamo una serie di articoli a questo argomento: schiavi bianchi.

Bibliografia su Schiavi bianchi: la verità sulle razzie piratesche:

• Davis, R. C. (2003). Christian Slaves, Muslim Masters: White Slavery in the Mediterranean, the Barbary Coast, and Italy, 1500-1800. Palgrave Macmillan.
• Earle, P. (2003). Corsairs of Malta and Barbary. Malta University Publishing.
• English, A. C. (1935). The Corsairs of Barbary. R. M. McBride & Company.