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Giordano Bruno e la fisica quantistica: 5 convergenze anticipate

Le sue visioni speculative offrono affascinanti paralleli con teorie scientifiche moderne della fisica quantistica
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di Sara Palazzotti | 20 Giugno 2024


Nel vasto e affascinante panorama della storia delle idee, alcune intuizioni emergono come vere e proprie anticipazioni di scoperte scientifiche successive. È il caso delle teorie cosmologiche di Giordano Bruno, filosofo e pensatore del Rinascimento, e la moderna fisica quantistica. Alcuni concetti del filosofo, torturato e arso vivo con un rogo dalla Chiesa Cattolica, presentano punti di contatto sorprendentemente affini con la modernissima “fisica quantistica”.

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Giordano Bruno e la fisica quantistica – Ragionveduta.it

Vediamo di quali si tratta.

Giordano Bruno, l’infinito e la pluralità dei mondi

Giordano Bruno, nel XVI secolo, sfidò il pensiero dominante dell’epoca proponendo l’idea di un universo infinito, popolato da infiniti mondi. Questo pensiero rivoluzionario contrastava con la visione geocentrica e finita dell’universo tolemaico e aristotelico, adottato dal Cattolicesimo Romano.

Oggi, la teoria dei multiversi, sebbene ancora oggetto di dibattito e non confermata sperimentalmente, risuona con le idee di Bruno. La fisica quantistica suggerisce che il nostro universo potrebbe essere solo uno tra infiniti universi coesistenti, una nozione che Bruno avrebbe intuito secoli fa.

La non-località e l’interconnessione universale

Bruno immaginava un universo dove tutto era connesso, una visione di unità cosmica che superava le distanze. Questa idea trova un’eco nella moderna teoria dell’entanglement quantistico, un fenomeno in cui particelle separate da grandi distanze possono rimanere istantaneamente connesse. Albert Einstein descriveva questo effetto come “azione spettrale a distanza”, un concetto che riflette perfettamente l’interconnessione universale intuita da Bruno.

Microcosmo e macrocosmo: una continuità nella fisica quantistica

Il filosofo rinascimentale vedeva una continuità tra il microcosmo e il macrocosmo, proponendo che l’universo fosse una manifestazione di una sostanza unica e infinita. La fisica quantistica, sebbene inizialmente confinata al mondo delle particelle subatomiche, ha iniziato a rivelare leggi e fenomeni che influenzano anche la scala cosmica. La ricerca di una teoria del tutto, capace di unificare la meccanica quantistica con la relatività generale, incarna questa visione di continuità tra micro e macrocosmo.

Il ruolo dell’osservatore tra Bruno e la quantistica

Bruno assegnava un ruolo significativo alla percezione umana nella comprensione dell’universo. In modo analogo, la fisica quantistica ha introdotto il concetto che l’osservatore influisce sul risultato degli esperimenti. Il principio di indeterminazione di Heisenberg e il collasso della funzione d’onda nella meccanica quantistica sottolineano l’importanza dell’osservazione nella definizione della realtà fisica.

Materia e energia: una sostanza unificata

Infine, Bruno sosteneva una visione monistica della materia e dell’energia, considerando l’universo come un tutto unificato. La fisica moderna ha scoperto l’equivalenza tra massa ed energia (E=mc²), mostrando che la materia può essere vista come una forma concentrata di energia. Questa visione unificata risuona profondamente con le speculazioni di Bruno sulla natura dell’universo.

Conclusioni

Le intuizioni di Giordano Bruno, sebbene sviluppate in un contesto pre-scientifico, trovano sorprendenti parallelismi con alcuni dei concetti più avanzati della fisica quantistica. Mentre le idee di Bruno erano filosofiche e speculative, le scoperte della fisica moderna sono fondate su modelli matematici rigorosi e verifiche sperimentali. Il fatto che alcune delle sue visioni possano rispecchiarsi nelle teorie scientifiche contemporanee è un tributo alla potenza immaginativa e intuitiva del pensiero umano e alla capacità di anticipare, seppur in modo speculativo, le meraviglie ancora da scoprire del nostro universo.

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