Accoglienza e filoarabismo della politica italiana.
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Il filoarabismo è argomento di attualità, ma è anche questione storica. Per capire quali interessi ci sono dietro al buonismo di facciata dell’accoglienza di immigrati – dico di facciata perché incoerente con l’indifferenza al massacro autoctono – ho pensato di andare a ritroso per capire meglio.
PRIVILEGI IMMIGRATI
Incuriosita dai numerosi privilegi riconosciuti agli immigrati in Italia, a danno degli autoctoni italiani, particolarmente dissonante in un periodo di crisi economica generalizzata e continuata, sono partita dalla parola “filoarabo” e si che ho trovato informazioni interessanti sugli anni passati.
Per cominciare, ho trovato informazioni interessanti in un editoriale del politologo Angelo Panebianco del Corriere, datato 22 ottobre 2000((Corriere – Gli effetti di un certo zelo terzomondista – IL PADRE NASCOSTO DELLA XENOFOBIA)) , in cui l’autore riferisci di curiose proposte di investimenti pubblici in corsi di lingua araba per i bambini nordafricani residenti. Perché insegnare l’arabo agli arabi? si domanda, e me lo domando anche io: perché insegnare l’arabo agli arabi in Italia? Chissà come sarà andata a finire? Ma passiamo a qualcosa di più interessante.
Altro che buonismo e benefattori del terzo mondo!
TERZOMONDISMO FILOARABO e PETROLIO
Nello stesso articolo, si evidenzia la situazione già esplosiva in quanto a xenofobia conseguente al “terzomondismo filoarabo“. Interessante questo promemoria dell’autore:
“tanto le correnti di sinistra della Dc quanto i comunisti (dopo la guerra dei Sei giorni del ‘ 67) simpatizzarono per decenni con il mondo arabo e coltivarono l’ ostilità per Israele”
Passo che ci ricorda che dietro a tutto c’è, probabilmente e semplicemente, il petrolio.
Da prendere atto, e giusto ricordare, alla luce di quanto è ormai evidente a tutti, oggi, chi già oltre quindici anni fa metteva in guardia sui rischi dell’accoglienza senza condizioni. Nell’articolo si cita anche un libro “Pluralismo, multiculturalismo e estranei: saggio sulla società multietnica” di Giovanni Sartori.
Tanto così, per trattare in modo serio il problema dei privilegi riconosciuti ai collettivi di stranieri che, concordiamo con l’articolo segnalato, possono essere molto pericolosi per la libertà e la pace in una società.
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