IL LOCK DOWN NON E’ UGUALE PER TUTTI (Darwinismo sociale)
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Per alcuni (i più ricchi), il “lock down” (blocco totale) per il coronavirus è una specie di vacanza. Per altri addirittura un business.
Per altri, la quarantena e il blocco totale hanno ripercussioni economiche gravissime (perdita di lavoro, mancanza di reddito).
Quindi, i benefici prospettati dalla quarantena (ammesso che siano veri) vanno a vantaggio di tutti, ma i costi e i sacrifici, no!
Domanda: per quale motivo tanti dovrebbero sacrificarsi e morire di fame per dare beneficio a chi è già avvantaggiato dalla ricchezza? In buona sintesi: i poveri devono stare chiusi in casa a morire di fame, per far stare tranquilli quelli ricchi.
Le notizie dicono che all’estero alcuni governi elargiscono soldi a pioggia per il mantenimento e il risarcimento da quarantena e “lock down”.
In Italia, alcuni hanno ricevuto 600 euro, che non sono sufficienti neanche per pagare 10 giorni di costi basilari di sopravvivenza.
Alcuni sono contenti, dicono che è naturale, la natura è così, fa selezione, lo ha spiegato Darwin. Dico io: allora facciamolo per bene questo darwinismo sociale!
Il lock down va pagato!
Altrimenti, darwinismo?!
Ebbè, facciomolo bene questo darwinismo, fatto a metà è innaturale e non viene bene: ognuno lotti per se e per i suoi.
La gente, giustamente, comincia a ribellarsi al “lock down” e scende in piazza (vedi qui).